Durante la stagione calda, al mare, in spiaggia o in piscina, non è raro entrare in contatto con microrganismi responsabili delle micosi cutanee (cioè funghi sulla pelle) o onicomicosi (cioè funghi sulle unghie), in grado di resistere abbastanza a lungo su stuoie, sedie sdraio, lettini, pedane, passerelle, pavimenti, bordo-vasca, teli spugna, ciabatte…
MA COSA FAVORISCE LA DIFFUSIONE E L’ATTACCAMENTO DEI FUNGHI?
Sicuramente l’ambiente caldo e umido tipico dell’estate mediterranea e le innumerevoli occasioni di contatto con un gran numero di persone, di tipo sia diretto (pelle contro pelle) sia di tipo indiretto (ossia mediato da oggetti o superfici d’uso comune) o semplicemente da una predisposizione a causa di basse difese immunitarie.
La comparsa di questi funghi può generare un serio imbarazzo e un disaggio psicologico.
MA COME SI MANIFESTANO I FUNGHI?
Sulla pelle possono manifestarsi con macchie chiare su pelle abbronzata oppure con macchie rosse leggermente desquamate, con bordi più definiti, talvolta associate a bruciore e a prurito.
Nelle unghie, invece, i funghi possono manifestarsi con macchie o bianche o scure o gialle con un ispessimento o sfaldamento. Queste sono le principali manifestazioni cui si può andare incontro nella maggior parte dei casi e che possono persistere anche per diverso tempo se non vengono trattati con un antimicotico specifico.
Nel nostro laboratorio è possibile diagnosticare le infezioni da micosi (funghi) attraverso un esame colturale, che in base a dove è localizzata l’infezione, si preleva un campione e oltre a identificare il tipo di microrganismo, si testano le molecole dei farmaci attraverso l’antimicogramma per identificare gli antimicotici più adatti per debellare questi fastidiosissimi ospiti.
Lo sapevi che ci sono batteri chiamati “commensali” che si trovano già dentro il nostro organismo?
Questi batteri in situazioni normali non provocano nessun fastidio, anzi, la loro presenza è essenziale per impedire, ad esempio, l’impianto di altre specie microbiche capaci di recare danno, oppure ancora, sono in grado di produrre vitamine necessarie al nostro organismo.
Ma cosa c’è di importante da sapere su questi batteri “commensali ”?
Questi batteri, anche se possono esserci d’aiuto, possono diventare patogeni quando il loro numero all’interno del nostro organismo cresce eccessivamente o quando si diffondono in altre zone anatomiche.
Un esempio è l’HELICOBACTER PYLORI. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità stimano che sia presente nello stomaco di 25 milioni di italiani.
Ma come si trasmette l’helicobacter pylori e quali sono i sintomi se subentra l’infezione?
La modalità di trasmissione più probabile è quella orale o oro-fecale, per via di contatto con acque o alimenti in condizioni igieniche scarse o con strumenti endoscopici contaminati.
Quando subentra l’infezione, i sintomi più comuni sono bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome, nausea, vomito, gonfiore o perdita di appetito. Ma in casi più gravi può provocare gastrite e ulcere (cioè irritazione o veri e propri fori) a livello dello stomaco o del duodeno (il primo tratto dell’intestino) o addirittura provocare il cancro.
Ma come si può diagnosticare l’infezione dell’helicobacter pylori?
Nel nostro laboratorio per diagnosticare l’infezione esistono diversi modi: o tramite test sierologici dove si vanno a ricercare gli anticorpi IgG specificamente contro l’H.Pylori con un semplice prelievo del sangue. Oppure tramite il Breath Test o test del respiro con cui dopo aver assunto dell’urea si misura la quantità di anidride carbonica emessa con l’espirazione.
Quindi, se hai uno o più di questi sintomi o hai il dubbio di aver contratto l’infezione vieni da noi, ti aiuteremo a scoprire se l’Helicobacter pylori è un tuo nemico oppure un tuo alleato.
E’ colpa anche del cambiamento climatico. Da anni l’aumento delle temperature rende il periodo dell’impollinazione più lungo e intenso. Così , purtroppo, cresce il fronte delle persone sensibili a più allergeni.
Nel nostro laboratorio oltre ai tradizionali test allergologici oggi è possibile eseguire il Test Alex, il nuovo esame per la diagnosi molecolare.
Con un unico esame del sangue è oggi possibile verificare se si è affetti da una o più tra quasi 300 allergie respiratorie e alimentari.
L’ Alex test è il primo test allergologico che consente di misurare simultaneamente la presenza di immunoglobuline E – gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta a uno stimolo che viene percepito dall’organismo come una minaccia – specifiche per, come detto, 282 sostanze.
Come si fa Alex test?
L’Alex test viene eseguito attraverso un semplice prelievo di sangue per il quale non è necessario essere a digiuno. Si tratta di un esame a pagamento.
Quando è consigliato eseguire ALEX Test?
Vi aspettiamo nel nostro studio dunque!